ph. Graffi-Narrazioni fotografiche

Sono infermiera e non solo: sono un’infermiera che si è occupata per più di dieci anni di infezioni ospedaliere, di prevenzione delle infezioni. La mia attitudine in momenti di emergenza l’ho imparata bene di fronte a problematiche importanti che mi sono ritrovata a dover affrontare, ed è che quando sei in emergenza devi FARE TUTTO CIÒ CHE PUOI per uscire dall’emergenza.

E non sono certo utili in tal senso le discussioni sulle colpe, sui complotti, sul fare attenzione che è una guerra, …ecc. ecc. Io voglio che il mio sistema immunitario si rinforzi. Pensare ai complotti e alle colpe non va in quella direzione.

Per cui non voglio sentire nulla che mi metta nella condizione di ammalarmi, non voglio che mentre sono debole, fragile, indifesa, in un vuoto di attesa, qualcuno mi inciti a pensare che ci sono tanti cattivi.

Il termine stesso di emergenza significa che le cose non funzionano come si fa normalmente, gli obiettivi sono altri e bisogna rimanere CONCENTRATI SU QUELLI. Quando usciremo dalla paura di essere attaccati da un virus invisibile, che non sappiamo dov’è, ce lo possiamo aspettare ovunque… quando saremo nel relax di poter non aver più paura di essere contagiati, allora quello sarà il momento di tirare le fila, vedere cosa è successo, e allor valuteremo se davvero era un immenso complotto (COSA CHE NON CREDO ASSOLUTAMENTE TRA L’ALTRO).

Questo non significa che non mi renda conto di quante cose non funzionano, ma le affronteremo al momento giusto, cioè quando non rischieremo più di ammalarci veramente per il contagio di un virus che sta uccidendo molte persone, e se anche le tante persone che guariscono ci raccontano quanto è stata dura, significa che è DA QUELLO CHE ADESSO MI DEVO DIFENDERE adottando le misure preventive necessarie.

Vi prego non mandatemi video che non contengano il senso di ciò che stiamo facendo: video che mi dicano e ci dicano che ciò che stiamo facendo sta iniziando a funzionare, o video che mi dicano quali sono le ulteriori indicazioni da adottare in base alle curve epidemiologiche. Non voglio sentire nulla di complotti in questo momento, non è il tempo, so bene che il tempo della cura, il tempo della convalescenza, il tempo della quarantena – e lo so perché so di che cosa sto parlando proprio per ciò che ho studiato e per ciò che ho fatto durante il mio lavoro in ospedale – sono tempi che servono per rinforzarsi. Infilare, in questi tempi, temi che mi fanno perdere fiducia e speranza nel poter guarire, che il sistema immunitario si possa rinforzare, aggiungendo problematiche che ora non ho l’energia di affrontare, significa esattamente a mio avviso fare il gioco di chi ci sta manipolando per farci vedere che è tutto uno schifo.

Io non penso che sia tutto uno schifo. Vedo gente di cui mi posso fidare, sento che amo e che mi amano, vedo persone sensate che fanno ottime cose, quindi ora voglio occuparmi di questo perché è l’unica cosa che in un momento così difficile mi serve.

Non voglio più vedere o sentire persone che mi portano nel baratro. Finché sono viva voglio vivere, e non voglio permettere a nessuno di farmi morire prima del tempo, o di far morire la mia anima o il mio dentro, o la mia fiammella o la mia essenza di vita.

Eliana Brizio – cofondatrice Noosoma