Nutrizione e alimentazione

Troppi Kg, pochi Kg, glutine sì o no: la nutrizione ottimale

Il filone culturale della new age, oltre ad aver partorito mostri orrendi – ma anche un invito alla coscienza di sé, e ben venga! – ha ripreso il vecchio e sensatissimo adagio secondo il quale “noi siamo quello che mangiamo”. Nulla da eccepire. Si tratta, semmai, di interpretare e di inquadrare il tutto in un approccio scientifico ed informato.

Guardando ai bioritmi metabolici già abbiamo importanti informazioni su come strutturare al meglio l’alimentazione nell’arco della giornata. Le oscillazioni alcalinità/acidità, il comportamento di ormoni chiave ci forniscono ulteriori chiavi di lettura del corretto funzionamento metabolico. Impostare un trattamento dietetico e stile di vita mirato è la naturale conseguenza della consapevolezza del proprio funzionamento… nonché il punto di partenza imprescindibile per conseguire il benessere della persona a tutto tondo.

La nostra proposta

  1. Una prima seduta per l’inquadramento clinico, nel quale viene analizzato il problema nelle sue sfaccettature endocrino-metabolico-comportamentali. Sulla base di tale inquadramento clinico viene proposto un trattamento dietetico mirato, in tandem con stile di vita adeguato.
  2. Due-quattro sedute ulteriori a breve distanza per monitorare i progressi e, se necessario, favorire con adeguati strumenti (di counseling, manipolativi etc) l’aderenza al programma
  3. Una seduta di controllo e verifica a distanza di almeno due mesi, per monitorare i cambiamenti raggiunti (ad es. perdita di peso; scomparsa dei sintomi di gastrite da pasto troppo affrettato; miglioramento dei sintomi da allergia o da artrosi, livello di consapevolezza comportamental-nutrizionale raggiunto; etc.).
LISTINO
Prima seduta: 150 €
Eventuali sedute successive : 100 € cad.

Per avere maggiori informazioni potete scivere a
Info@noosoma.it o chiamarci al numero 338 4444251

La nuova sede di Sanremo
presso SANREMO MEDICA
è in Corso Garibaldi 82

Per informazioni e prenotazioni:
0184/1951004 info@sanremomedica.it

Per approfondire

  • I bioritmi metabolici: l’oscillazione del pH
    Avete mai sentito parlare di “bioritmi metabolici”? L’organismo va incontro a una fisiologica “oscillazione circadiana del pH”: il concetto non è soltanto medico, ma riguarda la biologia, la fisica, la chimica.
    In sostanza, il sangue e i tessuti vanno incontro a variazioni che tendono verso una leggera alcalinità nella prima parte della giornata e verso una leggera acidità nella seconda parte. Mediamente, sono alcalinizzanti tutti i vegetali freschi (compresi gli agrumi che hanno sì una reazione chimica acida, ma con un prodotto metabolico finale alcalino), e poi in un crescendo di acidificazione vengono i cereali non lavorati, le proteine vegetali e i cereali brillati, per finire con le proteine animali, i dolciumi, gli alcolici, tutti fortemente acidificanti.Un altro bioritmo ben conosciuto riguarda l’ACTH, acronimo inglese per indicare un ormone prodotto dall’ipofisi e capace di favorire una produzione più generosa di insulina durante la tarda mattinata, come risposta alla produzione di ormoni corticosurrenalici: i cereali, così importanti nell’alimentazione di tutti gli umani, verranno pertanto più rapidamente ed efficacemente assimilati senza danno se assunti a metà giornata.Ci tocca un’altra sigla: il GH è l’ormone che indirizza le proteine appena digerite e assimilate verso la produzione di struttura (ossa, muscoli, fibre nervose) anziché di energia (compito che viene meglio svolto dai cereali, con minore accumulo di scorie tossiche). La massima produzione di questo ormone avviene verso sera.Viene intuitivo offrire all’organismo degli alimenti che rispettino questi bioritmi, siete d’accordo?Allora il cibo ideale della prima parte della giornata dovrebbe consistere in vegetali: non è difficile riabituare il corpo a consumare soltanto frutta, anche in grande quantità, a colazione.
    E poi i cereali, meglio non raffinati, insieme con le verdure costituiscono un ottimo pranzo.
    Le proteine, di nuovo con tutte le verdure che vogliamo, si riservano al pasto serale.
    In questo modo si garantisce una buona assimilazione di tutti i principi nutritivi, senza affaticare l’organismo.… E non c’è niente di “alternativo” in tutto ciò: queste informazioni sono il frutto delle ricerche in gastroenterologia, endocrinologia, cronobiologia!

    NOTA: Il tema è ben sviluppato e argomentato nella seconda opera del dott. Mario Frusi: “Star bene con poco” (Edizioni Tecniche – GraphEdit), disponibile anche in versione e-book multimediale a questo link. 
  • L’alimentazione umana: cenni sulla sua evoluzione
    La nostra struttura corporea suggerisce un passato di fruttariani. La statura eretta dei nostri antenati pre-agricoli consentiva loro di accedere con una certa facilità ai rami bassi degli alberi; il buon uso delle mani permetteva di raspare il terreno alla ricerca di tuberi; la presenza di canini pochissimo sviluppati e di molari ben rappresentati suggerisce ancora oggi un’idoneità a masticare cibi vegetali; il succo gastrico decisamente meno acido di quello degli animali carnivori sembra esserne una conferma; e così l’intestino lungo, incapace di smaltire rapidamente le molte scorie tossiche di un pasto animale ma adatto ad assimilare con più pazienza le proteine vegetali, meno ricche di principi nutrizionali.Nel momento in cui, per sovrappopolazione o desiderio di conoscenza o chissà che altro, gli umani dell’epoca si sono allontanati dalla loro regione d’origine (verosimilmente l’attuale corno d’Africa, che a quei tempi era rigogliosissimo) e hanno affrontato la prima carenza del loro cibo abituale, complici le glaciazioni, si saranno ingegnati a consumare dell’altro pur di sopravvivere.La fame, anche noi figli del superfluo lo sappiamo o perlomeno lo possiamo intuire, è una gran brutta cosa, e fa scendere a qualunque compromesso. Come il ghiotto scarpone cucinato da Charlie Chaplin ne La corsa all’oro, o il tortino di nevischio di Woody Allen in Amore e guerra, senza tralasciare il disperato contadino medioevale che, secondo Dario Fo, si rigurgita l’intestino e poi se lo rimangia, finalmente appagato.Dunque, si può ben capire come l’uomo sia passato di buon grado dalla sua dieta tradizionale a quella anche carnea o di cereali cucinati; e nel corso dei millenni un qualche adattamento a queste novità ci sarà pure stato, anche se i tempi genetici sono molto più lenti di quelli che l’intelletto umano è in grado di comprendere.Pertanto, tranquilli: non vi sto certo per proporre di tornare a mangiare soltanto bacche e radici. Ma una certa attenzione ai parametri biologici non sarebbe una cattiva idea, per esempio riducendo le proteine animali in favore di quelle vegetali mediamente molto più salutari; e, in un’ottica di rispetto, questo sarebbe anche un buon modo per dare da mangiare a tutti perché i campi coltivati per nutrire il bestiame, cioè le future bistecche, sono molto meno produttivi di quelli che elargiscono direttamente cibo per l’uomo in forma di legumi o frutti secchi oleosi (già, una manciata di nocciole è un’ottima pietanza). Con il surplus della nostra produzione agricola, riorientata ai legumi, si potrebbe sfamare l’umanità sofferente nel giro di una sola stagione!C’è un ultimo elemento di educazione sanitaria che non possiamo tralasciare. Proprio perché non siamo originariamente consumatori di cibi complessi, dobbiamo perlomeno offrirli ai nostri succhi digestivi nella maniera più idonea. Cioè dobbiamo masticare, molto. Frequentemente questa sola misura di igiene è in grado di risolvere problemi intestinali, cutanei, respiratori, di vecchia data e fastidiosissimi: provate.NOTA: Il tema è ben sviluppato e argomentato nella prima opera del dott. Mario Frusi: “La malattia ha le sue buone ragioni, ma le si può far cambiare idea” (Edizioni Tecniche – GraphEdit). Per info ecco il link al sito dell’editore.
  • Dimagrimento: cenni sulla dieta chetogenica
    Per dimagrire… non bisogna mangiare equilibrato!
    Sembrerebbe una banale provocazione ma risponde a una verità biologica: i risultati più rapidi e sicuri si ottengono attraverso un modo di nutrirsi che in condizioni di benessere NON va utilizzato. Innescare la “chetosi” (il cui unico effetto collaterale significativo è l’alito di bambino in crisi di acetone) permette il consumo di tessuto adiposo secondo parametri di velocità e efficacia assolutamente non ottenibili con nessun altro sistema, garantendo nel contempo buonumore, forze fisiche (può essere necessario addizionare la dieta con una modesta quantità di potassio e magnesio), senso di sazietà.Rispetto alle diete chetogeniche basate su carni e pesce in quantità, i preparati che utilizziamo:- non comportano rialzo di acido urico nel sangue né acidosi metabolica;
    – agiscono più rapidamente grazie alla presenza dei cosiddetti aminoacidi chetogenici;
    – sono più digeribile grazie a una serie di enzimi;
    – sottopongono il tubo digerente a un affaticamento che è molto vicino a uno stato di digiuno;
    – garantiscono il tono del tessuto sottocutaneo senz’appesantire l’organismo con impegnative operazioni di digestione;
    – sono consumabile anche da vegetariani e vegani perché le proteine da cui è ricavato (latte e soia) sono “lisate” al punto che si tratta ormai di semplici gruppi di aminoacidi, del tutto indifferenziati.Certo non è sufficiente perdere peso, quando sia in eccesso, anche perché quasi sempre l’organismo si ritrova nella necessità di acquisirne dell’altro subito dopo, secondo il perverso modello “a fisarmonica”: Noosoma mira a ristabilire l’armonia biologica in modo che il circolo vizioso dimagramento-reingrassamento risulti interrotto dall’acquisita consapevolezza alimentare.NOTA: La dieta chetogenica è ampiamente trattata nella seconda opera del dott. Mario Frusi: “Star bene con poco” (Edizioni Tecniche – GraphEdit), disponibile anche in versione e-book multimediale a questo link.

 

Per dimagrire… non bisogna mangiare equilibrato!

Approfondimenti video

Per saperne di più

Trovi altri spunti e approfondimenti nei due libri del Dottor Frusi!

1) “La malattia ha le sue buone ragioni, ma le si può far cambiare idea”.
Un tuffo negl’inciuci che l’organismo intesse per sopravvivere e stare il meglio possibile, un viaggio nei meandri del funzionamento umano, fisico e psichico.

Copertina La malattia ha le sue buone ragioni

AUTORE
Mario Frusi

EDITORE
Edizioni Tecniche – Graphedit

Link al sito dell’editore

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2) “Star bene con poco  -Teoria e pratica per il benessere quotidiano.
 Una serie di rimedi pratici per molte fra le patologie che ci affliggono nella vita quotidiana.

AUTORE
Mario Frusi

EDITORE
Edizioni Tecniche – Graphedit

Disponibile anche in versione e-book multimediale!